INEDITI
BUONANOTTE NINA |
Buonanotte amore, buonanotte Nina, ti vedrò nei miei sogni per scordarti la mattina Se un giorno sarò triste e ti vorrò vedere ti troverò cercandoti nel fondo di un bicchiere, ti troverò cercandoti nel fondo di un bicchiere. Tutto vestito a festa, il viso ben rasato, ho sognato di entrare nel tuo castello alato. Parlavo con tuo padre, giocavo coi bottoni, rinnegavo in un momento la mia stirpe di cafoni, rinnegavo in un momento la mia stirpe di cafoni. Nina non devi piangere, ti prego, anima mia, volere bene a me sarebbe una pazzia. Come principe azzurro è meglio un professore, che ti darà il suo nome con un pizzico d'amore, che ti darà il suo nome con un pizzico d'amore. Lo sai che sono solo un povero straccione, senza dimora fissa, senza reputazione. Un giorno verrà un altro, più giovane e più bello, che avallerà il suo amore regalandoti un anello che avallerà il suo amore regalandoti un anello. E quando andrai all'altare, in un giorno di maggio, avrai già ritrovato la gioia ed il coraggio. E quando gli invitati daranno mano al riso avrai dimenticato le mie labbra ed il mio viso avrai dimenticato le mie labbra ed il mio viso E scenderà la notte sul tuo letto di sposa, un letto ricoperto di petali di rosa. Ed io vestito male, io con le scarpe rotte, starò di sotto a dirti "amore, buonanotte" starò di sotto a dirti "amore, buonanotte" Buonanotte amore, buonanotte Nina, ti vedrò nei miei sogni per scordarti la mattina. Se un giorno sarò triste e ti vorrò vedere ti troverò cercandoti nel fondo di un bicchiere ti troverò cercandoti nel fondo di un bicchiere |
ROSSO CORALLO |
Rosso corallo, il sangue nelle vene, datelo, vi prego, a chi mi volle bene, che ci sia per lei soltanto quel dolore fino a che non trovi un altro amore. Date la chitarra al mio più caro amico, lui saprà cantarvi le cose che io non dico. Suonerà meglio e suonerà più forte la mia chitarra dopo la mia morte. Belle le mie scarpe, belle e ancora buone, datele ai miei amici, vi prego, a uno straccione. Lui saprà trovare nella comodità la vera essenza della povertà. E per seppellirmi non scomodate sega, bella o brutta la bara ben poco me ne frega. Quando un po' di terra mi toglierà la voce potrò fare a meno perfino della croce. E voi fratelli, fratelli che restate, vi prego non vi fate quelle facce disperate, anche se quel prete mi maledirà in eterno state pur tranquilli che non andrò all'inferno. Rosso corallo, il sangue delle vene... |
IL MIO FRATELLO |
Il
mio fratello è l'uomo di pietra, che ha girato il mondo su una lama, che conosce la cima degli abeti E l'odore del grano appena ucciso Che ha combattuto diecimila guerre, ed ha riempito diecimila fosse, sulla cui tomba è scritto con il gesso caduto nella polvere dell'odio Il mio fratello è l'uomo di corallo che ha parlato d'amore a mille donne ed ha posato le sue mani forti sulle braccia di un'unica signora Che ha riscaldato il letto dell'amante senza riuscire a riscardarle il cuore. Sulla cui tomba è scritto con il gesso scivolato nel silenzio vi morì Il mio fratello è l'uomo di carne che l'anima ha gettato in un canale, che ha dormito per terra mille notti e mille notti fra lenzuola d'oro E' corso verso il monte di cristallo per cercare un suo amore di stagnola. Sulla cui tomba è scritto con il gesso Qui giace il saggio dagli occhi di bambino |
UN LETTO COME UN ALTRO |
A
volte mi ricordo quando tanto tempo fa ed
io feci il tuo gioco che tutto dura poco.
tu
sorridi e io lo so sarà
bello, sarà bello,
c'è
solo una preghiera, che ritorni quando è sera.
tu
sorridi ed io lo so che stanotte sarà bello,
che
si spoglia per me, ed
io sono il suo Re senza
troppa castità, se un ricordo resterà.
lei
sorride ed io lo so che stanotte sarà bello, |
SPIRO AGNEW |
Questa
è una canzone dedicata a Spiro Agnew,
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QUATTRO FRATI CAVALIERI |
Quattro frati cavalieri, quattro celebrità quattro gatti moschettieri verso la libertà e nel cielo c'è la luna come un tuo sorriso come un lago che si apre sotto il paradiso.
Sotto al segno dell'Ariete nasce la tua realtà la tua fame la tua sete chi le soddisferà? sente il vento il marinaio come una promessa e la luna in mezzo al cielo non è più la stessa.
Quattro eroi col viso bianco baciano la terra quattro figli senza padre giuocano alla guerra Il tuo treno fischia forte partirai domani e la luna in mezzo al cielo sembra che ti chiami.
Sotto gli occhi di tua madre cosa succederà? Sarà il riso o sarà il pianto che li trasformerà? Sarà odio o sarà amore quello che venderai e stanotte sarai buono oppure piangerai?
Quattro frati cavalieri, quattro celebrità quattro gatti bianchi e neri e la tua libertà e nel cielo c'è la luna come un tuo sorriso come un lago che si apre sotto il paradiso |
GIOVANNA D'ARCO |
Voglio un vestito che non sia di maglia che non ricordi quello da battaglia qualunque cosa basta che sia bianca per indossarla sulla mia verginità troppo stanca.
Sono contento che tu dica questo io fino a ieri ti ho spiato spesso e c'è qualcosa che ha spiato me il desiderio di conquistare te.
Ma tu chi sei? Perchè mi vuoi? Non ho mai visto gli occhi tuoi io sono il fuoco e so la tua canzone e amo i tuoi capelli e la tua disperazione.
E allora fuoco, spegni il tuo calore ti do il mio corpo si, ti do il mio amore e detto questo come fosse ghiaccio si sciolse nella stretta del suo abbraccio.
E con amore dolce, senza rabbia Giovanna D'Arco diventava sabbia quando capì alle porte del suo regno se lui era fuoco oh, lei doveva essere legno.
E con amore dolce, senza rabbia Giovanna D'Arco diventava sabbia e quelli che piangevano al suo fianco raccolsero la polvere del suo vestito bianco |
HIROSHIMA |
Questo qui è soltanto un trucco disse il sogno al musicante Qui le scelte sono poche e le strade sono tante.
Ogni volta che mi volto la mia ombra è una conferma I miei passi che camminano e la terra che sta ferma.
Le modelle di Hiroshima nude per il troppo vento camminavano nel vuoto l'imbarazzo ormai era spento.
Il pilota è tranquillo la virata è riuscita Il torero sorrideva e l'arena era infinita.
E il fiume cresceva e le facce dei pesci venivano a galla.
E il fiume cresceva e il sole scherzava sull'acqua tranquilla.
Camminavo sopra il ponte... con le mani in mano ai sogni. Camminavo sopra il ponte... |
SOTTO IL FUOCO |
C'è qualcosa sotto il fuoco qualche cosa che non vedo.
Forse un'anima malata. Forse qualche nuova idea Forse un sogno da purgare sotto il mio berretto da assassino sotto gli occhi, sotto gli occhi di questi uomini vivi. Vivi, di curiosità.
Voi che siete nelle cose e le cose sono in voi Voi che avete visto tutto.
La mia faccia che scoppiava la mia anima che usciva Senza troppa luce, troppe stelle, io non oso chiedere perdono alla mia pelle ma se appena abbasso gli occhi a due passi a due passi dai miei piedi c'è il mare, mare senza più pietà.
Ma per voi che state in alto dove i poveri non vanno nelle vostre sedie d'oro.
Voi che avete acceso il fuoco voi credete veramente che Giordano abbia perduto le sue stelle dentro al fumo della notte voi credete, voi credete veramente che sia morto davvero? |
DE GREGORI ERA MORTO |
Stamattina han bussato alla porta e nessuno ha risposto.
Erano i sette fabbricanti di passioni con i loro pastori tedeschi. Erano alcune madri infantili che organizzavano giochi selvaggi Era il mio amico il musicale con la sua anima da passeggio. Era il mio zoccolo destro tutto trafitto di spine Era un modello sovietico col catrame e con le piume.
Han bussato alla porta e nessuno ha risposto, De Gregori era morto, ucciso da una indigestione di gigli la sua faccia era acqua.
Stamattina han bussato alla porta e nessuno ha risposto.
Era il sole che stava nascendo dietro l'ultima fila di case Era una serie di immagine di Breche collezionate a casaccio. Era la casa di Hilde trasportata su ruote Era il vecchio Rasputin tradito con la sua ernia e la sua tromba Erano le pantofole della mia anzianità che chiedevano scusa.
Han bussato alla porta e nessuno ha risposto, De Gregori era morto, ucciso dalla sua cultura borghese e da un forte mal di testa.
Stamattina han bussato alla porta e nessuno ha risposto.
Era Marianna cresciuta in fretta in un'estate di malumore. Era il mio amico dottore che veniva a piazzare microfoni Era un industriale di arance con i suoi mazzi di carte Era una bellezza esotica con gli occhi bene in vista Era un ragazzo gonfio per brevità chiamato artista.
Han bussato alla porta e nessuno ha risposto, De Gregori era morto, ucciso dal ultimo LP e dai suoi profeti. |
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