AMORE NEL POMERIGGIO

L'AGGETTIVO MITICO

La musica etnica, la contaminazione, 

l'ultimo rifugio dei vigliacchi, la comunicazione.
Le notti insonni dei creatori di moda, 

l'alba difficile dei gioiellieri e dei creditori.
E i venditori di parrucche per corrispondenza,
gli uomini di scienza e i manipolatori.
La sanguinaria guerra dei predatori 

e la serena guerra dei aviatori.
E gli uomini col machete sul fuoristrada,
gli uomini a piedi nudi lungo la strada.
La fuga degli animali,

l'inondazione e la foresta che diventa fumo.
Le stelle pakistane che esplodono sulla frontiera 

e tutto che ritorna uno.
E le radio delle ragazzine dove scoppia il silenzio
ed ogni dedica si confonde.
Nell'aria che non ha confine, 

nell'aggettivo mitico
e nelle sue onde.
E gli uomini col machete sui fuoristrada, gli uomini
a piedi nudi lungo la strada. (2 vlt.)
Guarda come vanno veloci le navi, 

come vanno lontano.
Come salutano i passeggeri, 

fanno ciao con la mano.
E ballano al suono del diavolo 

e del suo violino,
e cantano canzoni d'amore sul mare, color del vino.
Oggi non c'è più freddo, non c'è più fame, 

oggi tutto sembra sotto controllo.
Oggi si versa il vino, si spezza il pane, 

due mila volte che canta il gallo.
Socrate grida domande per strada 

e il Beato Angelico dipinge muri di periferia.
La risposta confusa nel vento 

a tradimento li prende alle spalle e li spazza via.
Insieme agli uomini col machete sul fuoristrada,
gli uomini a piedi nudi lungo la strada.
Guarda come vanno veloci le navi, 

come vanno lontano.
Come salutano i passeggeri, 

fanno ciao con la mano.
E brindano al suono del diavolo e del suo violino,
e buttano benzina sul fuoco del mare, color del vino.
Ascolta il nemico ti ascolta, da dietro la porta,
gli specchi cominciano a sanguinare, cari e care.
Il giorno è finito, si spengono le vetrine,
ma i prezzi continuano a scintillare.
Batte sotto le stelle un nero biondo con le labbra
d'acciaio, il suo nome è Cassandra.
Uomini dentro a una stanza si chiudono a chiave,
in silenzio respirano al suono di Radio Londra.
Uomini nella polvere di una cometa,
uomini nella rete senza una meta.....  (3 vlt.)

CANZONE PER L'ESTATE

Con tua moglie che lavava i piatti in cucina e non capiva,
con tua figlia che provava il suo vestito nuovo e sorrideva.
Con la radio che ronzava, per il mondo cose strane,
e il respiro del tuo cane che dormiva.
Coi tuoi santi sempre pronti a benedire i tuoi sforzi per il pane,
ed il tuo bambino biondo 

a cui hai donato una pistola per Natale.
Con il letto in cui tua moglie, 

non ti ha mai saputo amare
e gli occhiali che tra un po', dovrai cambiare.
Com'è che non riesci più a volare...
Con le tue finestre aperte sulla strada 

e gli occhi chiusi sulla gente,
con la tua tranquillità, lucidità, 

soddisfazione permanente.
La tua coda di ricambio, 

le tue vergini in affitto
e le rondini di guardia, sotto al tuo tetto.
Con il tuo francescanesimo a puntate 

e la tua dolce consistenza,
le tue onde regolate in una stanza.
Col permesso di trasmettere 

e il divieto di parlare,
e ogni giorno, un altro giorno da scontare.
Com'è che non riesci più a volare...
Con i tuoi entusiasmi lenti, 

precisati da ricordi stagionali,
e una bella addormentata 

che si sveglia a tutto quel che le regali.
Con il tuo collezionismo 

di parole  complicate
la tua ultima canzone per l'estate.
Con le tue mani di carta 

per avvolgere altre mani normali,
con lo scemo in giardino 

ad isolare le tue rose migliori.
Col tuo freddo di campagna 

e il divieto di sudare
e più niente per poterti vergognare.
Com'è che non riesci più a volare,
com'è che non riesci più a volare,
com'è che non riesci più a volare....
....
....
com'è che non riesci più a volare,
com'è che non riesci più a volare....

DERIVA

Così gentile e inafferrabile,
padrona e schiava della verità.
Impermeabile alla volgarità,
che non saluta quando se ne và
E ancora vado alla deriva e ancora canto.
Dovunque io sarò, dovunque sarà, sarà al mio fianco.
Dalle colline d'Africa,
fino alla polvere delle città.
Potrà pensarmi quando capita,
potrò sognarla dove sarà.
E ancora vado alla deriva e ancora canto.
Dovunque io sarò, dovunque lei sarà, sarà al mio fianco.
E se avrò freddo mi scalderà
e nel deserto mi confesserà.
E nel deserto sarò acqua per lei,
acqua che canta.
E ancora vado alla deriva e ancora canto.
Dovunque io sarò, dovunque lei sarà, sarà al mio fianco.
Per ogni strada che prenderà, e perderà ogni volta,
per ogni volta che tornerà, starò alla porta.
E ancora vado alla deriva e ancora canto.
Dovunque io sarò, dovunque sarà, sarò al suo fianco.

SPAD VII S2489

Una bestia di fuoco e velocità, 

cinque quintali di pura bellezza.
Un angelo giallo come un lampo 

e improvviso come una faina.
Eravamo una macchina sola 

e io pensavo ed era cosa fatto.
Nessuno ci stava dietro, 

senza peso e senza ingombro,
senza peso, senza ingombro, 

solo pensiero veloce.
A terra si vedevano solo bocche spalancate,
i bambini di Lugo ci segnavano a dito.
Le donne si innamoravano 

del aeroplano e del mio coraggio.
Ed era solo volontà di precisione, 

la guerra, solo l'occasione,
e i nemici quasi complici di questa volontà,
complici e gregari della nostra temerarietà.
La terra è una parentesi 

tra una partenza e l'altra,
quasi un'inutile perdita di tempo,
per cose di poca importanza.
Di lassù, c'è un'altra vista del mondo,
un altro panorama della vita.
Non avremmo potuto invecchiare mai,
non dovevamo invecchiare mai,
perché non eravamo nati per invecchiare mai.
La terra è una parentesi 

tra una partenza e l'altra,
quasi un'inutile perdita di tempo
per cose di poca importanza.
Ecco una bestia di fuoco e aerodinamicità.
Ecco cinque quintali di vera bellezza.

NATALE DI SECONDA MANO

Oggi è tempo d'incendi, 

organizziamo presepi,
dalle stelle tu scendi e ci senti e ci vedi.

Addormentati in panchina 

o indaffarati a far niente
ed il freddo che arriva, 

ci brucia e ci spegne.
Non c'è nessun segreto, nessuna novità,
non c'è nessun mistero, nessuna natività.
Io ti regalo una foglia 

da masticare col pane,
e tu una busta di vino

 per passare la fame.
Sior Capitano aiutaci a attraversare 

questo mare contro mano.
Sior Capitano, da destra o da sinistra non veniamo
e questa notte non abbiamo
Governo e parlamento non abbiamo 

e ragione o sentimento non conosciamo
e quando capita ci arrangiamo.

Con documenti di seconda mano.
Con documenti di seconda mano.
Oggi è tempo d'attesa, 

organizziamo qualcosa,
mentre balla sul marciapiede, la vita in rosa.
Che ci guarda e sorride 

e non ci tocca mai,
ultimi di tutto il mondo, piccoli fiammiferai.
Non c'è nessun perdono, 

in tutta questa pietà,
non c'è nessun calore, nessuna elettricità.
E oggi parlano i cani 

per sentirsi più buoni,
intorno al nostro fuoco, 

cantano canzoni.
Sior Capitano, aiutaci a attraversare 

questo mare contro mano.
Sior Capitano, da destra o da sinistra non veniamo
e questa notte non abbiamo
Governo e parlamento non abbiamo 

ragione o sentimento non conosciamo
e quando capita ci arrangiamo,
e ci arrangiamo.
Con documenti di seconda mano,
con documenti di seconda mano

QUANDO E QUI

Qualcuno ha detto qualcosa, 

qualcun altro ha detto che non è così.
Qualcuno ha fatto qualcosa 

e qualcun altro ha detto che non si fa così.
Qualcuno ha detto che probabilmente è tutto vero,
qualcun altro ha detto che la verità resterà un mistero.
Qualcuno ha detto basta, 

qualcun altro ha detto si.
Qualcuno ha confessato 

e qualcun altro no.
E qualcuno ha anche pagato, 

qualcun altro ha detto che ha detto che non ci sto.
Qualcuno ha detto che 

la vita è solo un pozzo nero,
qualcun altro ha detto credo 

e qualcun altro ha detto spero.
Qualcuno ha detto quando, 

qualcun altro ha detto qui.
Sarà il destino a farci camminare 

lungo questa mezzeria.
Sarà il futuro che immaginiamo di possedere, 

che ci farà scappare via.
La nave è tornata vuota, 

come non fosse partita mai,
con questo sale che brucia tutto, 

con questo sole che non rispetta noi marinai.
Lentamente qualsiasi barca 

prima o poi ritorna a riva,
ma mica sempre trasporta un carico 

con qualcosa nella stiva.
Qualcuno ha capito tutto, 

che qualcun altro era già arrivato là,
però qualcuno non ha capito 

e qualcun altro non si sa.
Sarà il destino a farci correre e sudare 

lungo questa mezzeria.
Sarà il futuro che ci sorpassa, 

che ci farà scappare via.

CONDANNATO A MORTE

Da qualche parte dicono che vive bene,
che relativamente non gli manca niente.
Può bere, camminare, scrivere e respirare,
fantasma senza catene.
Da qualche parte dicono è sempre uguale,
anche se non si somiglia più.
La mattina di Pasqua con le mani in tasca
e una corona di spine.
Da qualche parte al mondo suonano le sirene,
milioni di uomini cominciano a remare.
Si confondono il turno della notte e del giorno
si confondono gli agnelli con le jene.
Da qualche parte al mondo dicono, va bene
con una colomba morta tra le mani.
Fuori dall'orizzonte con il muro di fronte,
risultato senza soluzione.
Condannato a morte,
condannato a vita.
Condannato a morte per la vita.
Condannato a morte,
condannato a vita.
Condannato a morte per la vita.
Che silenzio che c'è qui intorno,
che paura che c'è qui intorno.
Religione può essere un sentimento,
religione può essere una fuga d'amore.
Religione può essere intrattenimento,
religione può essere terrore.
Da qualche parte dicono che vive bene,
anche se gli fa paura ogni rumore.
Una foglia che cade, una faccia che vede,
una notte che ha sentito abbaiare il suo cane.
Da qualche parte al mondo suonano le campane,
milioni di uomini cominciano a pregare.
Ognuno dal suo punto cardinale,
nella corrente dello stesso fiume.
Da qualche parte dicono va bene,
seduto nella pioggia sopra una panchina.
Fin quando non avrà il suo posto al sole,
tutto quanto questo mondo sarà, prigione.
Condannato a morte,
condannato a vita....

IL CUOCO DI SALO'

Alla sera vedo donne bellissime
da Venezia arrivare fin qua.
E salire le scale e frusciare
come mazzi di rose.
Il profumo rimane nell'aria
quando la porta si chiude
ed allora le immagino nude aspettare.
Sono attrici scappate da Roma
o cantanti non ancora famose.
Che si fermano per una notte
o per una stagione.
Al mattino non hanno pudore
quando scendono per colazione,
puoi sentirle cantare.
Se quest'acqua di lago fosse acqua di mare,
quanti pesci potrei cucinare stasera.
Anche un cuoco può essere utile in una bufera,
anche in mezzo a un naufragio si deve mangiare.
Che qui si fa l'Italia e si muore.
dalla parte sbagliata.
In una grande giornata si muore,
in una bella giornata di sole,
dalla parte sbagliata si muore.
E alla sera da dietro a quei monti
si sentono colpi non troppo lontani.
C'è chi dice che sono banditi
e chi dice americani.
Io mi chiedo che faccia faranno
a trovarmi in cucina
e se vorranno qualcosa per cena.
Se quest'acqua di lago potesse ascoltare,
quante storie potrei raccontare stasera.
Quindicenni sbranati dalla primavera,
scarpe rotte, che pure li tocca di andare.
Che qui si fa l'Italia e si muore,
dalla parte sbagliata.
In una grande giornata si muore,
in una bella giornata di sole.
Dalla parte sbagliata si muore
in una grande giornata si muore,
dalla parte sbagliata,
in una bella giornata di sole,
qui si fa l'Italia e si muore

CARTELLO ALLA PORTA

Ho fatto il pieno e cammino di notte 

come uno scemo,
e mi prendo gli schiaffi e le botte 

del freddo e del vino.
E premo l'acceleratore 

quando incrocio le luci blu.
Ho fato il pieno, ho perso il treno, 

di quei treni che non passano più.
C'è un cartello alla porta dice non disturbare
sarà che non mi ami o che non mi vuoi amare.
C'è un cartello alla porta dice forse domani
ma domani, domani chissà,
ma domani, domani chissà.
Ho fatto il pieno e mi viene da ridere 

come a un bambino
e confondo le stelle e il soffitto l

a notte ed i sogni e il cuscino.
Ed è tardi per chiedersi adesso, 

chi ha vinto e chi ha perso, chi ha giocato di più.
Ho perso il treno, ho fatto il pieno, 

di quei pieni che non passano più.
C'è un cartello alla porta dice non disturbare,
sarà che non mi ami o che non mi vuoi amare.
C'è un cartello alla porta dice forse domani,
ma domani, domani chissà.

CALDO E SCURO

Sono venuto nella tua città un giorno,
era caldo e scuro.
Poteva essere mezzogiorno, 

ma non ne sono sicuro.
Avevo tempo da perdere, 

da guadagnare niente.
Non c'eri tu nell'aria, sensibilmente.
C'erano macchine ferme sulla tangenziale,
e occhi al finestrino che respiravano male.
Avessi almeno potuto scendere 

e fermarmi a mangiare,
ma i ristoranti erano tutti pieni 

e non avevo fame.
E sono entrato in un portone 

e dentro a un grande ascensore
e mi hanno fatto domande 

sulla mia vita interiore.
ed in qualcuna delle mie risposte 

c'era il tuo nome,
mentre la tua città prendeva fuoco, sotto al sole.
Così mi son sentito piccolo 

come un chicco di grano,
quando ho guardato la tua foto nel muro 

ed ero già lontano.
Tu sorridevi a qualcuno, 

qualche anno prima
ed io ho pensato, 

sarà meglio lasciare questa città,
prima che sia mattina.
Ed ho imparato che l'amore insegna, 

ma non si fa imparare.
E ho giocato a nascondermi 

e a farmi trovare.
Ed ho provato a smettere di bere 

e a ricominciare,
e sono stato bene e sono stato male.

SEMPRE E PER SEMPRE

Pioggia e sole cambiano, 

la faccia alle persone
fanno il diavolo a quattro nel cuore
e passano e tornano
e non la smettono mai.
Sempre e per sempre tu
ricordati dovunque sei, 

se mi cercherai.
Sempre e per sempre 

dalla stessa parte mi troverai.
Ho visto gente andare, 

perdersi e tornare e perdersi ancora
e tendere la mano a mani vuote.
E con le stesse scarpe 

camminare per diverse strade
o con diverse scarpe su una strada sola.
Tu non credere 

se qualcuno ti dirà,
che non sono più lo stesso ormai.
Pioggia e sole 

abbaiano e mordono,
ma lasciano, 

lasciano il tempo che trovano.
E il vero amore può 

nascondersi, confondersi,
ma non  può perdersi mai.
Sempre e per sempre, 

dalla stessa parte, mi troverai.
Sempre e per sempre, 

dalla stessa parte, mi troverai.

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