Capo d'Africa

De Gregori

Capo d'Africa stanotte, si parte e si va via
lontani quel tanto che basta, per guadagnarci la nostalgia.
Stanotte, notte bianca, che nessuno la può dormire,
c'è qualcosa che ci manca, che non sappiamo definire.
Notte bianca, notte strana, con la riva che si allontana,
Capo d'Africa è la voce di una donna che ci ama
e che abbiamo abbandonato, in un grande appartamento,
ci ha lasciati per un bacio, per uno stupido tradimento.
Capo d'Africa è un dolore, è la fine della Luna,
sulla nave ci sta chi fuma, mentre passano le prime ore
e i giorni i mesi gli anni, come perle e diamanti di vetro,
come errori commessi da giovani che,
vorremmo lasciarci indietro.
Come libri lasciati cadere, all'inizio della metà,
o come un fratello dimenticato che vive in un'altra città.
Capo d'Africa per favore, non farci morire d'amore,
se è possibile facci sognare con il ritmo di questo motore.
Una spiaggia tranquilla, una terra promessa, l'inferno e il paradiso,
dove un giorno potremmo sbarcare a cavallo di un nuovo sorriso.
E fumare a mezzogiorno con il cuore che batte leggero,
e guardare la vita che è intorno, dove la vita è bella davvero.
Capo d'Africa per favore, non farci morire d'amore
se è possibile facci sognare con il ritmo di questo motore.
Una spiaggia tranquilla, una terra promessa, l'inferno e il paradiso,
dove un giorno potremmo sbarcare a cavallo di un nuovo sorriso.

Buenos Aires

De Gregori

Le donne vanno e vengono nel porto di Buenos Aires,
hanno le ali ai piedi, ai piedi per volare.
hanno le ali al cuore, al cuore per camminare.
Le donne vanno e vengono nel porto di Buenos Aires.
Amore ragazzino, amore volato via
ho messo il tuo cappello, per farmi compagnia,
ho messo il tuo cappello per non sentirmi sola,
ho avuto un altro uomo, ma però ti aspetto ancora,
ho avuto un altro uomo, ma però ti aspetto ancora.
Le donne vanno e vengono nelle case di Buenos Aires,
hanno le chiavi in mano, le chiavi per provare.
Hanno le gambe lunghe e dolci, le gambe per amare
Le donne si sorridono nelle case di Buenos Aires.
Amore dimenticato, amore con la pistola,
chissà dove sei stato e chissà dove sei ora.
Amore da ringraziare e da tenersi stretto,
amore da guardare e da portare a letto,
amore da guardare e da portare a letto.
Le donne vanno e vengono sul corso di Buenos Aires,
fiori tra le dite, fiori da regalare.
Matita sotto agli occhi, occhi da incatenare.
Le donne si organizzano sul corso di Buenos Aires,
amore interminabile, amore di poche ore,
entra dalla finestra e senza far rumore.
Amore di mezzanotte, amore con gli occhi belli,
entra dalla finestra e scioglimi i capelli,
entra dalla finestra e scioglimi i capelli.
.....
entra dalla finestra e scioglimi i capelli.

L'ultima nave

De Gregori

Oggi arrivano cinque navi,
da terre molto lontane,
guarda che belle bandiere
e guarda che navi strane.
La prima è già arrivata vicina, vicina,
però non c'è nessuno a bordo.
Oggi arrivano cinque navi,
ma la prima è già soltanto un ricordo.
Oggi arrivano quattro navi,
guarda che belle prue,
chissà che potremo trovare
sulla nave numero due.
Dieci bambini magri, magri
e mezzo tozzo di pane.
La nave per ora rimane al largo,
però mi è già passata la fame..
Oggi arrivano tre navi,
cariche di caffè.
Ma guarda che strane persone
a bordo della numero tre.
Hanno le mani pulite, pulite,
perché non le usano mai.
Deve essere gente pericolosa,
gente che va in cerca di guai.
E guarda che belle bandiere,
guarda che belle chitarre,
guarda che facce felici dietro a quelle sbarre.
Sulla penultima nave attori e musicisti,
rubano una scialuppa e chi li ha visti li ha visti
E poi, c'è la nave più piccola,
la nave che non può affondare
la nave che arriva per ultima,
la più bella in mezzo al mare.
Perché sulla nave più piccola,
quella che aspetto io, ci sta il tuo cuore di ragazza,
che ha catturato il mio.

Eugenio

De Gregori

Chissà che fine ha fatto Eugenio,
barba da mascalzone.
Sotto che stelle si fa la notte,
sotto che sole fa colazione.
Lui che c'ha gli occhi così tranquilli
chissà che mare avrà incontrato,
se le onde avevano i capelli bianchi,
quando lo ha attraversato.
E quanti amici avrà incontrato già,
e quante belle signorine al chiar di luna....
Chissà che fine ha fatto Eugenio,
barba portafortuna.
Chissà che sogni che s'inventa,
che sogni che si fuma.
E lontano, lontano
in qualche strano paese,
certamente avrà comprato un diamante e un turchese
da portare a chi è rimasto qua.
Chissà che fine ha fatto Eugenio,
anima da pirata.
Che si è lasciato dietro alle spalle una città sbagliata,
e che ha viaggiato con le scarpe
e con le orecchie con il cuore.
Chissà che fine ha fatto Eugenio
disteso in mezzo al sole.
E lontano lontano
in qualche strano paese.
Certamente avrà comprato un diamante e un turchese
da portare a chi è rimasto qua.

Stella Stellina

De Gregori

Nata, sono nata, nell'Africa d'Italia,
e in qualche posto in qualche modo
sono pure cresciuta.
Non c'erano chitarre ai miei tempi,
non c'erano chitarre da suonare,
ma fili d'erba quanti ne volevi tu,
da strappare e poi soffiare.
E si, la notte ti potevi fidanzare con la luce,
dei treni che fischiavano lontano.
Probabilmente cominciò con la corriera o con la ferrovia,
un uomo chiuse lo sportello e la campagna volò via.
Avevi unghie laccate, sopra mani da contadina,
e due orecchini di corallo di quand'eri ragazzina.
E ti leggevi i libri che parlavano solo d'amore,
e poi chissà che altro ancora avevi dentro al cuore.
Un anno passa un anno vola, un anno cambia faccia,
e una città che morde e che protegge e che minaccia.
E un uomo con il cappello che ti accompagna alla fermata,
e tu che prendi la sua mano e pensi adesso sì che sono innamorata.
E non importa niente se capisci che non era vero,
c'è sempre tempo per un'altra mano e per un sogno ancora intero.
Prendila come viene, prendile come vuoi
non ti impicciare più della tua vita che non sono affari tuoi.
Prendila come viene, prendila coma va,
Stella stellina, stella cadente, stella...stella.

Viva l'Italia

De Gregori

Viva l'Italia,
l'Italia liberata.
L'Italia del valzer.
l'Italia del caffè,
l'Italia derubata e colpita al cuore.
Viva l'Italia,
l'Italia che non muore.
Viva l'Italia,
presa a tradimento.
L'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura.
Viva l'Italia,
l'Italia che non ha paura.
Viva l'Italia,
l'Italia che è in mezzo al mare.
L'Italia dimenticata,
e l'Italia da dimenticare.
L'Italia metà giardino e metà galera.
Viva l'Italia,
l'Italia tutta intera.
Viva l'Italia,
l'Italia che lavora.
L'Italia che si dispera,
e l'Italia che si innamora.
L'Italia metà dovere e metà fortuna.
Viva l'Italia,
l'Italia sulla luna.
Viva l'Italia del 12 dicembre.
L'Italia con le bandiere,
l'Italia nuda come sempre.
L'Italia con gli occhi aperti nella notte triste.
Viva l'Italia,
l'Italia che resiste.

Gesù Bambino

De Gregori

Gesù piccino picciò, Gesù bambino
fa che venga la guerra prima che si può.
Fa che sia pulita come una ferita piccina picciò,
fa che sia breve come un fiocco di neve.
E fa che si porti via, la mala morte e la malattia,
fa duri poco e che sia come un gioco.
Tu che conosci la stazione e tutti quelli che ci vanno a dormire
Fagli avere un giorno l'occasione di potere anche loro partire.
Partire senza biglietto, senza biglietto volare via.
Per essere davvero liberi, non occorre la ferrovia.
E fa che piova un po' di meno, sopra quelli che non hanno l'ombrello,
e fa che dopo questa guerra il tempo sia più bello.
Gesù piccino picciò, Gesù bambino comprato a rate
chissà se questa guerra potrà finire prima dell'estate.
Perché sarebbe bello, spogliarci tutti e andare al mare
e avere sotto agli occhi, dentro al cuore,
tanti giorni ancora da passare.
E ad ogni compleanno guardare il cielo ed essere d'accordo,
e non avere più paura, la paura soltanto un ricordo.
Gesù piccino picciò, Gesù bambino alla deriva
se questa guerra deve proprio farsi, fa che non sia cattiva.
Tu che le hai viste tutte e sai che tutto non è ancora niente,
se questa guerra deve proprio farsi, fa che non la faccia la gente.
E poi perdona tutti quanti, tutti quanti, tutti quanti, tranne qualcuno,
e quando poi sarà finita, fa che non la ricordi nessuno,
e quando poi sarà finita, fa che non la ricordi nessuno...
...
...
e quando poi sarà finita, fa che non la ricordi nessuno.

Terra e acqua

De Gregori

Terra e acqua, acqua e terra,
ecco quello che ho visto io.
Aiutami Signore mio,
a dire acqua e terra.
Terra e acqua con lo sconto,
e non sono ancora pronto.
Per partire da casa mia,
terra e acqua e cosi sia.
Terra e acqua, a mezzanotte
e c'ho tutte le mani rotte,
tra quattro ore starò meglio,
tra quattro ore sarò già sveglio.
Terra e acqua e pane niente,
per confondermi con la gente
e per non averci fame
terra e acqua e un po' di pane.
Terra e acqua a chi la vuole,
terra e acqua e niente sole.
Terra e acqua e sputi in faccia
e nessuno che mi abbraccia.
Terra e acqua a chi la vuole
terra e acqua e niente sole,
terra e acqua e via col vento
e la vita mi passa accanto.
Passa accanto e non m'aspetta
terra e acqua benedetta.
Terra e acqua di tutti i Santi
e la vita mi passa avanti.
Passa avanti e mette in croce,
terra e acqua che va veloce,
torni sempre da dove vai,
terra e acqua non cambia mai.....

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