Alice

De Gregori

Alice guarda i gatti e i gatti guardano nel sole
mentre il mondo sta girando senza fretta.
Irene al quarto piano e li tranquilla
che si guarda nello specchio e accende un'altra sigaretta.
E Lilì Marlene, bella più che mai, sorride e non ti dice la sua età
ma tutto questo Alice non lo sa.
Ma io non ci sto più, gridò lo sposo e poi,
tutti pensarono dietro ai cappelli,
lo sposo è impazzito, oppure ha bevuto,
ma la sposa aspetta un figlio e lui lo sa,
non è così, che se ne andrà.
Alice guarda i gatti e i gatti muoiono nel sole,
mentre il sole a poco a poco si avvicina.
E Cesare perduto nella pioggia,
sta aspettando da sei ore, il suo amore, ballerina.
E rimane lì, a bagnarsi ancora un po',
e il tram di mezzanotte se ne va,
ma tutto questo Alice non lo sa.
Ma io non ci sto più, e i pazzi siete voi,
tutti pensarono dietro ai cappelli,
lo sposo è impazzito, oppure ha bevuto,
ma la sposa aspetta un figlio e lui lo sa
non è così, che se ne andrà.
Alice guarda i gatti e i gatti girano nel sole,
mentre il sole fa l'amore con la luna.
Il mendicante arabo ha qualcosa nel cappello,
ma è convinto che sia un portafortuna.
Non ti chiede mai, pane o carità
e un posto per dormire non ce l'ha
ma tutto questo Alice, non lo sa.
Ma io non ci sto più, gridò lo sposo e poi,
tutti pensarono dietro ai cappelli,
lo sposo è impazzito oppure ha bevuto,
ma la sposa aspetta un figlio e lui lo sa,
non è così che se ne andrà

1940

De Gregori

Mia madre, aspetta l'autobus
nell'estate cominciata da poco
e il mattino la veste, di bianco.
E la gente, che legge i giornali
sta parlando dell'uomo coi baffi,
l'altro ieri è arrivato a Parigi.
E la gente, cammina eccitata
sta ridendo e pensando a domani
partiranno con gioia, anche loro.
I soldati, bevono birra
e corteggiano donne francesi
non è vero che siano, diverse.
Cosa importa se sono lontani,
dai cortili che li hanno cresciuti,
oramai questa terra è loro.
E cantando, attraversano il ponte
che fra un poco faranno saltare
e il fiume li guarda, passare.

Le strade di lei

De Gregori

In fondo non importa che i tuoi Santi siano molti,
e che molti con un soffio, spegneranno la candela.
In fondo tu già sai, che domani è un giorno lungo
e che un altro verrà a dirti di amare i tuoi pensieri.
e tu lo seguirai, come fosse uno sparviero
pauroso nell'orgoglio della sua fragilità.
E tu stringi intorno ai fianchi il tuo filo d'aquilone,
la tua strada è molto lunga, forse non la seguirò.
Ed io vedo sulla porta i tuoi capelli troppo fini,
la tua strada è troppo vecchia, forse non la seguirò.
Tu cammini accanto all'onda, so che andrai così lontano,
e un bambino senza volto si innamorerà di te.
E ci sono molte pietre sul cammino di Maria,
e se tu, che le raccogli e le porti oltre la sponda.
E tu dici a chi ti incontra che la notte è molto fredda
e se lui ti sfiora il braccio, tu sorridi e te ne vai.
E lui chiama per sapere il tuo nome, la tua storia,
e tu dici non importa ma se vuoi ti sposerò.
E lui è solo un disertore, lui è solo un fuggitivo,
il suo corpo è una bandiera, il suo corpo è una canzone.
E tu stringi intorno ai fianchi il tuo filo d'aquilone,
e lui fuma il tuo ricordo e non seguirà il tuo treno.
E gli dai una vecchia copia di un romanzo di Delly
e richiudi la sua porta, il suo oroscopo è scaduto.

Suonatori di flauto

De Gregori

Al di là dell'innocenza e al di là della pietà.
Al di là delle emozioni e al di là della realtà.
Al di là dei lunghi inverni e del povero che chiama, la sua povertà,
nasceranno bambini vestiti di cielo,
suonatori di flauto.
Al di là delle bottiglie che ti portano lontano.
Al di là della pazienza che ti fa morire piano.
Al di là dei pomeriggi, in cui fabbrichi il tuo mondo, che ti tradirà,
nasceranno bambini vestiti di cielo,
suonatori di flauto.

Buonanotte fratello

De Gregori

Ho visto torri alte un paradiso,
crescere sopra isole deserte.
Dov'eri tu quando parlavo tanto
ed ero solo come una bestemmia.
Torre d'avorio pura nella notte,
cristallizzato nella tua agonia.
Dov'eri tu vestito da scolaro
quando dormivo senza avere sogni.
Dov'eri tu e il tuo sorriso onesto
dov'eri tu col tuo vestito hippy.
E il tuo ospedale per i cuori infranti
chiusi dentro al cassetto insieme al vino.
Dov'eri tu con il tuo buonumore
Tu mi stavi ammazzando,
tu mi stavi ammazzando, con amore.
Ed io dormivo dove era più freddo,
dentro al mio pozzo ormai senza pudore.
Con il mio cuore stranamente nudo
e mi dicevo, adesso si che sto crescendo
e invece era soltanto una stazione,
certezza necessaria e sufficiente.
Utile tutt'al più per affogare,
per liberarmi da un vestito stretto
ed indossarne uno un po' più largo.
Dov'eri tu che mi dicevi sempre,
guarda che bello, come siamo pazzi.
Dov'eri tu quando restavo zitto
ed ero ingenuo come una bestemmia.
Dov'eri tu con la pace nel cuore.
Tu mi stavi ammazzando
tu mi stavi ammazzando, con amore.
E adesso, guarda ho rotto il mio orologio
e ho costruito la mia stanza a specchi.
E cullo il mio suicidio come un bimbo,
che aspetta il giorno che verrà Natale.
E non invidio la tua casa bianca,
dove resisterai fino a cent'anni.
per finire su un letto di granito
con il conforto della tua coscienza.
Le mani nette e il cuore di cristallo
e i cani abbaieranno a  mezza voce.
Io forse allora non sarò più niente,
solo una "x" nel ciclo dell'azoto.
Se c'è un inferno mi saprà ascoltare.
Buonanotte fratello,
buonanotte fratello, con amore

Sono tuo

De Gregori

E' facile per me, vederti ancora
accanto ai nostri fiori e al nostro vino.
Le labbra un po' socchiuse
e un'aria troppo ingenua.
E' facile per me, pensare che eri strana
e che te ne sei andata,
perché lo voluto io,
ma dove sei stanotte, amore mio.
Ho visto un grande ponte
in riva a un grande mare.
Se uno lo attraversa non può più ritornare
un cieco mi ha strillato,
di averti vista lì.
Ma io non posso credere che fossi proprio tu.
Dobbiamo bere ancora insieme tu ed io,
ma dove sei stanotte, amore mio.
Seduto a un osteria un Efebo sospetto
beveva vino rosso, sporcandosi il colletto.
Poi mi hanno confidato che era Rodolfo Valentino
voleva ritrovarti ubriacandosi di vino.
Ma l'han buttato fuori,
perché non credeva in Dio,
ma dove sei stanotte, amore mio.

I musicanti

De Gregori

I musicanti accordano il violino,
stasera suoneranno sulla luna.
E non importa niente se la gente del caffè
non capirà la loro anima,
i musicanti non piangono mai.

La casa di Hilde

De Gregori - De Angelis

L'ombra di mio padre, due volte la mia,
lui camminava ed io correvo.
Sopra al sentiero di aghi di pino,
la montagna era verde.
oltre quel monte il confine,
oltre il confine chissà.
Oltre quel monte, la casa di Hilde.
Io mi ricordo che avevo paura,
quando bussammo alla porta.
Ma lei sorrise, ci disse di entrare
era vestita di chiaro.
E ci mettemmo seduti, ad ascoltare il tramonto
Hilde nel buio, suonava la cetra.
Venne la notte e mio padre dormiva
ma io guardavo la luna,
dalla finestra potevo toccarla
non era più alta di me.
E il cielo sembrava più grande,
ed io mi sentivo già uomo.
Quando la neve scese a coprire la casa di Hilde.
E il doganiere aveva un fucile quando ci venne a svegliare
disse a mio padre di alzare le mani
e gli frugò nelle tasche.
Ma non trovò proprio niente, solo una foto ricordo
Hilde nel buio, suonava la cetra.
Il doganiere ci strinse la mano e se ne andò desolato,
allora Hilde aprì la sua cetra e tirò fuori i diamanti
e insieme bevemmo del vino,
ma io solo mezzo bicchiere.
Quando fu l'alba lasciammo la casa di Hilde.
Oltre il confine con molto dolore
non trovai fiori diversi.
Ma sulla strada incontrammo una capra che era curiosa di noi
mio padre le andò più vicino
e lei si lasciò catturare.
Così la legammo a una corda e venne con noi.

Il ragazzo

De Gregori 

Il ragazzo, ha capelli rossi ed occhi blu.
Pantaloni corti ed uno strappo proprio lì.
Amici nel quartiere non ne ha,
e quando va a giocare, dove va?
Il ragazzo, sale molto spesso sopra un albero e sa.
Sceglie un ramo e cerca il punto esatto,
dove muore la città.
E' quasi ora di cena quando viene giù,
suo padre ormai non lo capisce più.
E con gli occhi dentro il piatto lui,
mangia molto ma non parla mai.
Ha una luce strana dentro agli occhi
che qualcuno l'ha chiamata cattiveria.
Ma poi, chissà la gente che ne sa,
chissà la gente che ne sa.
Dei suoi pensieri sul cuscino, che ne sa?
Della sua luna in fondo al pozzo, che ne sa?
Dei suoi segreti e del suo mondo.....
Il ragazzo cresce sempre solo e non si sente solo mai.
Ha una voglia strana in fondo al cuore
che nemmeno lui lo sa,
se sia paura o libertà
se sia paura oppure libertà.
Il ragazzo sale molto spesso sopra un albero e sa.
Tutto solo sopra un ramo, guarda il cielo, forse anche più in la.
E' quasi ora di cena quando viene giù,
suo padre ormai non lo capisce più.
E con gli occhi dentro al piatto lui
mangia molto ma non parla mai.
Ha una luce strana dentro agli occhi
e qualcuno l'ha chiamata cattiveria.
Ma poi, chissà la gente che ne sa,
chissà la gente che ne sa.
Dei suoi pensieri sul cuscino, che ne sa?
Della sua luna in fondo al pozzo, che ne sa?
Dei suoi segreti e del suo mondo, che ne sa?
Della sua luna in fondo al pozzo
della sua luna in fondo al pozzo, che ne sa?
Dei suoi segreti e del suo mondo
dei suoi pensieri sul cuscino, che ne sa?
Della sua luna in fondo al pozzo, che ne sa?

Irene

De Gregori 

Irene è alla finestra e tanta gente per la strada
Irene è alla finestra e tanta gente per la strada
Il mondo passa accanto a lei e non la sfiora mai
con le mani aperte, il cuore aperto Irene guarda giù.
Irene è alla finestra e tanta gente al suo suicidio
Irene è alla finestra e tanta gente al suo suicidio
Con il telefono staccato, l'anima in libertà
come è grande il cielo e come è piccola una donna, com'è grande il cielo...
Ed il traffico sta crescendo, mentre il sole se ne va
ed Irene sta sognando cose che non sa.
Irene è alla finestra e tanta gente per la strada
Irene  è alla finestra e tanta gente per la strada
il mondo passa accanto a lei e non la sfiora mai
con le mani aperte, il cuore aperto Irene guarda giù.

Marianna al bivio

De Gregori 

Cade pioggia e cade neve
non ho più la mia virtù
cosa quel bambino alla finestra.
Il dolore della gente
non riguarda la mia età
chiudo gli occhi ed ogni giorno è sempre festa.
Anna è morta e Mario non c'è più
non hanno più parole.
Le canzone che scrivevo non le riconosco più
sono l'ombra di un fantasma che cammina
ma Suzanne mi da la mano come prima.
Ho dormito troppo a lungo,
la montagna era stregata
da un poeta che suonava un pianoforte.
Ho sognato le mie mani che sparivano nel buio
mentre Dio me le stringeva un po' più forte.
Quattro porte quattro verità
e ognuna sorrideva.
E un palazzo di granito con un uomo che gridava
e la luna che sembrava una patata,
ma Suzanne non l'ho dimenticata.
E Marianna camminava con il sole nei  capelli
aggrappata a un paradiso di stagnola.
Ogni uomo che passava ne toccava la sorgente
ma lasciava la sua anima da sola.
E la strada divideva due esistenze parallele
l'orizzonte ne copriva la realtà.
E Marianna non sapeva cosa fosse veramente
quel diamante che stringeva nella mano
mentre il sole la seguiva da lontano.
Cade pioggia e cade neve
chi ha guardato le mie carte
sa che forse la mia vita è già decisa.
Lilly Greco non capisce, ma che Dio lo benedica
tra un bicchiere e una bistecca mi diverte.
Quattro porte quattro verità
e ognuna sorrideva.
E un palazzo di granito con un uomo che scriveva
e la luna che sembrava una patata,
ma Suzanne non l'ho dimenticata

Saigon

De Gregori 

Donna giovane del Vietnam,
come è strano coltivare il mare.
Quanti fiori ti ha dato già,
quanti altri te ne potrà dare,
da qui a Saigon la strada è buona.
Terra libera, terra scura
quest'autunno cambierai colore.
Con il vento sarà la pioggia
che cadrà senza bagnarti il cuore,
da qui a Saigon la strada è buona.
C'è mio figlio che ha occhi grandi,
quando guarda verso Sud.
C'è il tramonto che lo accarezza
quando guarda verso Sud
da qui a Saigon la strada è buona.
Cerca il cielo attraverso i rami
cerca il cielo e lo troverai.
Sole nasce e sole muore
ed il cielo non cambia mai,
da qui a Saigon non cambia mai.
Cerca il cielo attraverso i rami
cerca il cielo e lo troverai.
Sole nasce e sole muore
ed il cielo non cambia mai.
Cerca il cielo attraverso i rami,
cerca il cielo e lo troverai.
Sole nasce e sole muore
ed il cielo non cambia mai
da qui a Saigon non cambia mai
da qui a Saigon non cambia mai.

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