La Donna Cannone

De Gregori

Butterò questo mio enorme cuore
tra le stelle un giorno,
giurò che lo farò.
E oltre l'azzurro della tenda,
nell'azzurro, io volerò.
Quando la donna cannone,
d'oro e d'argento diventerà.
Senza passare per la stazione l'ultimo treno prenderà
In faccia ai maligni e ai superbi,
il mio nome scintillerà.
Dalle porte della notte, il giorno si bloccherà.
Un applauso del pubblico pagante, lo sottolineerà
E dalla bocca del cannone,
una canzone suonerà.
E con le mani amore, per le mani ti prenderò
e senza dire parole, nel mio cuore ti porterò,
e non avrò paura se non sarò bella come dici tu,
ma voleremo in cielo in carne ed ossa,
non torneremo più.
E senza fame e senza sete,
e senza aria e senza rete, voleremo via.
Così la donna cannone,
quell'enorme mistero volò.
Tutta sola verso un cielo nero, nero s'incamminò.
Tutti chiusero gli occhi,
nell'attimo esatto in cui sparì.
Altri giurarono e spergiurarono,
che non erano mai stati li.
E con le mani amore, con le mani ti prenderò
e senza dire parole, nel mio cuore ti porterò,
e non avrò paura se non sarò bella come vuoi tu.
Ma voleremo in cielo in carne ed ossa,
non torneremo più.
E senza fame, senza sete,
e senza aria e senza rete, voleremo via.

La ragazza e la miniera

De Gregori

Mamma chissà se valeva la pena,
fare tanta strada e arrivare qua.
La gente è la solita non cambia scena,
la stessa che ho lasciato tanto tempo fa.
Hanno fame di soldi
e hanno fame d'amore
e corrono a cento all'ora.
I loro figli non somigliano a niente,
l'adolescenza subito li divora.
Se potessi tornare indietro,
indietro io ci tornerei.
Se potessi cominciare d'accapo,
quello che ho fatto non lo rifarei.
Ed ora c'è una ragazza di vent'anni che vive qua,
con lei dormo la notte e divido la notte,
e una notte forse lei mi sposerà.
Ora c'è una miniera che ci danno mille lire l'ora per andare giù,
e quando usciamo, inciampiano nelle stelle
perché le stelle ormai, quasi non le vediamo più.
E meno male, che c'è sempre qualcuno che canta
e la tristezza ce la fa passare,
se no la nostra vita, sarebbe una barchetta in mezzo al mare.
Dove tra la ragazza e la miniera
apparentemente non c'è confine,
dove la vita è un lavoro a cottimo
e il cuore, un cespuglio di spine.
E meno male, che c'è sempre qualcuno che canta
e la tristezza ce la fa passare,
se no la nostra vita, sarebbe una barchetta in mezzo al mare.
Dove tra la ragazza e la miniera
apparentemente non c'è confine,
dove la vita è un lavoro a cottimo
e il cuore, un cespuglio di spine.

Canta canta

De Gregori

Adesso finalmente è fuori,
libero come una bandiera al vento,
agli amici di un tempo,
manderà certamente una cartolina,
magari da Pisa, Torino, Milano.
Adesso, può vendere e comprare,
farsi una donna se vuole,
anche affittare una stanza
con vista sul mare,
nessuno lo può condannare,
per quel poco di voglia rimasta di fare l'amore.
Come un cane nella pioggia,
quest'uomo se ne va.
Voglia di piangere è poco,
davanti a tutta questa libertà.
Certo comprerà un autocarro,
per girare la Francia e il mondo intero,
come quel suo fratello camionista,
contento del suo lavoro.
Come un cane, nella pioggia felice
per le strade di quasi Natale,
freddo quel tanto che basta,
nessuno da salutare.
Ordina un caffè corretto,
tossisce discreto,
dentro a un palmo di mano.
Nessuno lo nota
o gli dicono grazie,
è uscito ieri ed è già lontano.
Ordina un caffè corretto....

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