THEORIUS CAMPUS

 

SIGNORA AQUILONE
C'era una donna, l'unica che ho avuto,
aveva i seni piccoli e il cuore ad imbuto,
ne in cielo, ne in terra, una casa possedeva,
sotto un albero verde dolcemente viveva,
sotto un albero verde, dolcemente viveva.
Legato ai suoi fianchi, con un filo d'argento,
un vecchio aquilone la portava nel vento
e lei lo seguiva senza fare domande
perché il vento era amico ed il cielo era grande,
perché il  vento era amico ed il cielo era grande.
Io le dissi ridendo, ma Signora Aquilone,
non le sembra un po' idiota questa sua occupazione,
Lei mi prese la mano e mi disse chissà,
forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà,
forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.
E così me ne andai che ro un poco più saggio,
con tre soldi di dubbio e due di coraggio,
e incontrai un ubriacone travestito da santo
che ogni sera si ubriacava bevendo il proprio pianto,
che ogni sera si ubriacava bevendo il proprio pianto.
E mi feci vicino e gli chiesi perdono,
ma volevo sapere se il suo pianto era buono
lui mi disse: fratello, è antico come Dio,
ma è più dolce del vino, perché l'ho fatto io,
ma è più dolce del vino, perché l'ho fatto io.
E prima che le stelle diventassero lacrime
e prima che le lacrime diventassero stelle,
ho scritto  canzoni per tutti i dolori
e forse questa qui non è delle migliori
e forse questa qui non è delle migliori.
DOLCE SIGNORA CHE BRUCI

Dolce Signora che bruci, 

per che cosa stai bruciando?
I gerani al tuo balcone 

si stanno consumando,
Dolce Signora che bruci, 

qual è il tuo peccato originale?
Quanta acqua è passata 

sul tuo corpo di sale,
il tuo album di foto, 

sta andando alla deriva
e il tuo amante prezioso 

se ne è andato un'ora fa,
ma io posso capire la tua età.
Dolce Signora che bruci, 

i soldati che aspettavi,
sono tutti alla tua porta 

che chiedono le chiavi.
Stanotte puoi trovare 

sul mio letto di velluto,
gli specchi che hai spezzato, 

i figli che hai perduto,
il tuo album di foto 

sta andando alla deriva
e il tuo amante prezioso 

se ne è andato un'ora fa,
ma io posso capire la tua età.
Dolce Signora che bruci, 

per che cosa stai bruciando?
I gerani al tuo balcone 

si stanno consumando.

LA CASA DEL PAZZO

In cima alla collina del tridente, 

appollaiata come una gallina,
c'è la casa  che il pazzo ha costruito, 

per avere la luna più vicina,
il pazzo sta scrivendo da vent'anni, 

una canzone senza verità,
ma adesso è tardi e forse questa sera, 

metterà un punto e la abbandonerà.
Le stelle sono fredde in fondo al porto, 

dove le case cambiano colore,
dove c'è il molo dei contrabbandieri, 

e costa un po' di meno anche l'amore.
Fra i marinai che aspettano l'imbarco 

e ridono chiedendo un altro litro,
un vecchio guarda fisso oltre le navi, 

dove il suo mare è diventato vetro.
In coma alla collina del tridente, 

la luna sembra proprio una patata,
il palazzo del matto è illuminato 

la festa del perdono è cominciata,
scendendo dalle nuvole più basse, 

un angelo è volato nella stanza
e regalato al pazzo una pistola 

e il pazzo la pulisce con troppa noncuranza.
Sulla sua tomba il vento sarà un bacio

e l'erba la carezza di un'amante,
quando l'agnello belerà più forte 

e il mare sarà un po' meno distante.
E il vecchio in fondo al porto sarà un santo 

che si ubriaca con la sua virtù,
ricordando che il mare era diverso 

quando lo ha navigato in gioventù.

VOCAZIONE 1 E 1/2

Con la tua tonaca 

e il tuo breviario di Dio,
sei andato a spasso 

con la tua bicicletta verso il cielo
con la tua sciarpa da bambino fin su gli occhi,
verso il paese dei balocchi.
Nella tua stanza sotto il ritratto di Sturzo,
il crocifisso ti faceva l'occhiolino
e tu pregavi con la faccia sul cuscino
un po' di pane, un po' di vino.
E nella Chiesa l'incenso 

che brucia se ne va,
che lingua parla l'agnello 

che oggi morirà, e chi lo benedirà?
Un po' di pane e un po' di vino.
Con la tua tonaca 

e il tuo breviario di Dio
sei andato a spasso 

con la tua bicicletta verso il cielo
con la tua sciarpa da bambino fin su gli occhi
verso il paese dei balocchi.
E nella chiesa l'incenso 

che brucia se ne va......

IN MEZZO ALLA CITTA'

Strade di case grigie 

di neve sporca, te ne vai,
sono le otto, la Standa è già chiusa 

e il mio letto ti dice ciao.
Io sono sempre più solo 

ed intorno la mia città,
cravatte di seta, di povera gente 

che vive dentro al metrò.
E al mattino penserai fra il caffè e la tua realtà,
come è strano insieme a lui, 

proprio in mezzo alla città.
Una vestaglia, vini di Creta, 

dischi di Leonard Cohen,
le mie canzoni, le mie scenate, 

comiche di Charlot.
Cosa farai questa notte, 

una luce si spegnerà,
ed il freddo, le luci, la rabbia, 

la nebbia e l'amore che se ne va.
Ma al mattino, penserai, fra il caffè e la tua realtà,
come è strano insieme a lui, 

proprio in mezzo alla città

LITTLE SNORING WILLY

Where did you get your honey coloured shirt
where did you get your hat
Little Snoring Willy with your eyes so blue
best of many people to love you.
Little Snoring Willy 

walks at Piccadilly
sitting inside a Whimpy Bar
Little Snoring Willy
love the Little Dilly 

and hear his mummy on the stars
ah, the stars are far away
ah, the stars are far away.
Suddenly in the afternoon it's time to go
back in your dimension the your people know
perhaps at your woman there's a rose to rise
right between her lips you find a new surprise.
Little Snoring Willy 

walks at Piccadilly
sitting inside a Whimpy Bar
Little Snoring Willy
love the Little Dilly 

and hear his mammy on the stars
ah, the stars are far away
ah, the stars are far away.
Where did you get your honey coloured shirt
where did you get your hat
Little Snoring Willy with your eyes so blue
best of many people to love you.

 

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