TITANIC
BELLI CAPELLI |
Belli
capelli, capelli neri, e
chi lo sa se torni, diventano
i capelli di un ragazzino. che
nessuno li può vedere. che
basta niente che li fai cadere. |
CATERINA |
Poi
arrivò il mattino e col mattino un angelo in
un vestito troppo piccolo, la
suonavi molto male, sembrava
Carnevale. per
un pomeriggio intero non
sembra neanche vero. non
è comoda per nessuno. tutto
il suo profumo, il
vino, e la malinconia, di
un amore che è volato via. che
si spezzano in un secondo, le
lacrime di tutto il mondo. ti
ricordi della mia faccia, e
ti si gelano le braccia. potessi
averti accanto, ma
ti guarderei soltanto. con
i riccioli sull'orecchio, mi
troveresti un po' più vecchio. e
quanta gente, ma
non ti è servito a niente. la
vorrei veder volare per
poteri conquistare. |
LA LEVA CALCISTICA DELLA CLASSE '68 |
Sole
sul tetto dei palazzi in costruzione, |
L'ABBIGLIAMENTO DI UN FUOCHISTA |
Figlio con quali occhi, con
quali occhi ti devo vedere, e
queste scarpe nuove nuove. con
questo sguardo di animale in fuga, che
non ne vogliono sapere. ed
un berretto per salutare, che
nessuno te li può strappare, quando
mi mettono a faticare, sotto
al livello del mare. e
quale pena dentro al cuore. e
sta tornando il rimorchiatore. con
la faccia dell'altra gente. in
un bordello americano e
che non parlano l'italiano. l'italiano
non so cosa sia. non
conosco la geografia. che
non può affondare. |
TITANIC |
La
prima classe costa mille lire, la seconda cento, e puzza di sudore dal boccaporto e
odore di mare morto. ho
belle e pronte le mille lire, su
questo splendido mare. ed
a Parigi ha comprato un cappello, come
sarebbe bello. con
questi nuovi ritmi americani, faremo
un brindisi tintinnante, e
a questa luna gigante. che
in terza classe si viaggia male, ci
si sta meglio che in ospedale. ma
qui ci trattano da signori, ma
col bel tempo veniamo fuori. ad
ammirare questa luna-metallo, ci
sembra quasi che canti il gallo. che
abbiamo nel cuore, in
mezzo al fumo di questo vapore, he
per non morire, si va in America. le
lunga dita celesti nell'aria. per
questa crociera straordinaria, in
quasi tutte le lingue del mondo. in
poco meno di un secondo. innamorata
del proprio cappello, lo
trovò subito molto bello. così
difficili da evitare, prima
dell'arrivo, mi farò baciare. tra
l'amore che tira ed un padre che predica, che
per sposarci, si va in America. che
per sposarci, si va in America! |
I MUSCOLI DEL CAPITANO |
Guarda i muscoli del Capitano, tutti
di plastica e di metano, quanto
sangue nelle vene. dritto
sul cassero fuma la pipa, che
rassomiglia un po' alla vita. si
leva l'ancora dai pantaloni e la getta nelle onde c'è
sempre uno che gli risponde. in
mezzo ai ghiacci tropicali. che
al posto degli zoccoli hanno le ali. scintillante
bellezza, fosforo e fantasia, guerra
lampo e poesia. in
questa croce di novecento, e
noi lo stiamo quasi raggiungendo. |
CENTOCINQUANTA STELLE |
Centocinquanta
stelle in fila indiana, in questa notte umida che sa di maggiorana, in questa notte splendida che sa di malva Centocinquanta stelle in questa notte calda. Centocinquanta stelle o centocinquantuno, ed io che le sto a contare in questo cielo di nero fumo, le conto e le riconto e vai col tango, in questa notte lurida che sa di fango. E tirano certe bombe che nessuno se le aspettava, in questa storica senza lapilli e senza lava. E tirano certe bombe che sembrano dei giocattoli, che ammazzano le persone, ma risparmiano gli scoiattoli. Centocinquanta stelle e più di una scintilla, in questa notte isterica che sa di camomilla Centocinquanta stelle o millecinquecento, ed io che le riconto e piano, piano mi addormento. Centocinquanta stelle od una stella sola, in questa notte ipocrita che sa di Coca Cola Una notte così amichevole da dormire in un sacco a pelo. Centocinquanta stelle in mezzo al cielo. |
ROLLO & HIS JETS |
Se
potessi questa sera ascolterei volentieri il
discobolo o giù di li. quelle
canzoni le chiamava rock. chi
se lo dimentica più, ma
che ogni tanto svisava blues |
SAN LORENZO |
Cadevano
le bombe come neve, |
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